Bari. Parco “Gargasole”... | Odisseo

2021-12-07 00:40:10 By : Ms. Cindy Sheng

Edizione straordinaria! Ricco e appetitoso il programma della giornata dedicata alla Festa dell'Albero, al Parco "Gargasole", a due passi dalla stazione ferroviaria di Bari. Ingredienti di prima qualità, ricchi di sostanze nutritive, chef speciali che si prendono cura del benessere dell'uomo, degli animali, delle piante e... del suolo, liberandolo dalle energie tossiche.

Non si vuole perdere una sola battuta dell'evento, come fa puntualmente la ghiandaia affamata, striata di blu, che va alla ricerca di un solo punteruolo, tra le ghiande del fragno. Quindi, ci si imbarca in tempo sul treno dei pendolari, deserto oggi, domenica, gremito al punto da non credere negli altri giorni, nonostante il Covid, e si raggiunge la meta desiderata con una buona mezz'ora di anticipo.

Sbircia attraverso le ringhiere arrugginite. Una lattina di coca cola, premendo i pulsanti di una bottiglia di birra, risuona ritmicamente; un portello di plastica azzurra volteggia allegramente tra i cespugli fino ad impigliarsi nel ramo di una melina; una nuvola di api raccoglie il nettare dalle infiorescenze aperte dei cavolfiori declinanti. Fumi di vapore salgono al cielo.

Per chi non ne conoscesse la storia e le vicissitudini, il Gargasole rappresenterebbe un "non luogo", un incolto, tappezzato di mercorella, verbasco, graminacee, ortica, parietaria, cicoria, orchidee selvatiche, sonco, punteggiato di radi cespugli, ombreggiato da eventuali alberelli e alcune rigogliose piante arboree. Al confine, edifici militari da tempo abbandonati, dove brandelli di umanità, tossicodipendenti, senzatetto, spacciatori, corteggiati da cani, gatti, topi, letti luridi ed escrementi trovano rifugio e misero conforto. Il mio pensiero va a Pasolini, fiore abbagliante dell'altra Italia, che con la sua letteratura militante e la sua macchina fotografica ha curato tali spazi.

Il Gargasole è invece l'emblema vivente di come i parchi dovrebbero essere concepiti, progettati, costruiti e vissuti. Non getti di cemento abortiti dalla mano affamata di professionisti legati al potere politico, non piantagioni esterofile, non ghetti aperti per poche ore del giorno, ma giardini familiari della gente comune. La quale, pesantemente penalizzata dall'espropriazione delle strade e dall'invasione dei media, vi trova uno spazio dove poter instaurare rapporti di cura, convivialità e cultura.

Un applauso scrosciante alle organizzazioni ea tutti i cittadini che con abnegazione e lungimiranza da quattro anni hanno investito le loro migliori energie per la creazione di un autentico luogo di socialità, appartenenza, ristoro, vita frizzante di gioia.

Come dimenticare, allora, Carla Tedesco, docente di Urbanistica all'Università di Venezia, ancora oggi presente, che prodigò la sua cultura affinché un lembo di natura e di umanità viva nascesse in un territorio asfittico, assediato dagli edifici? In passato lei, sempre presente, anche con la zappa. Certo, non poteva sopravvivere "nemmeno un minuto di più" da vero assessore all'Urbanistica, da persona autentica, nell'ambiente malsano della fetida politica di casa nostra.

Verso le dieci si affaccia una carovana di volontari, carica di tavoli, cazzuole, libri, sacchi di gesso, alberi, zappe, rastrelli, depliant, dinosauri di plastica, matasse di cotone, cibo per il ristoro. Entusiasti, scendono lungo la rampa di accesso discendente, fiancheggiata da cespugli di melina e distribuiti in fazzoletti rivitalizzati.

Immancabili all'appuntamento, in tunica arancione, Gianni Signorile e Manlio Epifània, i due dioscuri della "Masseria dei monelli - Ortocircuito" che insieme a una miriade di cittadini stanno acquistando un bosco di fragno tra Conversano e Turi, bene comune, ricco nella biodiversità, perennemente aperta alle esigenze della cultura e del tempo libero della comunità.

Sbloccato uno stendibiancheria, Sibilla Potenza, una delle protagoniste de "La piazza del baratto", ti mette in mostra libri come se fossero maglioni, calze, biancheria intima e strofinacci. Per l'intera giornata gli avventori porteranno con orgoglio, senza spendere un euro, pagine che animeranno la fantasia, il cuore e la ragione.

Ormai il parco pullula di gente, comuni cittadini che durante la settimana lavoravano negli uffici, sui treni, dietro i banchetti di frutta, nei cantieri, nelle officine, nelle scuole, per strada a raccogliere immondizia, che venivano a divertirsi un po' . del sole in libertà nel verde pubblico con i bambini impegnati in attività creative. Per incontrare amici e farne altri in convivialità e condivisione. Un torrente di empatia scorre.

I bambini corrono liberamente sotto lo sguardo compiaciuto dei genitori da un'estremità all'altra del parco. Un Labrador nero, paffuto, addomesticato come una pecora, si lascia accarezzare, baciare, strattonare. La sua coda sbatte inesorabilmente, mentre tra i denti riporta gongolanti oggetti che vengono gettati via.

Un banditore a cavallo di un dinosauro vivente annuncia "Fiabe animate" di Eugema Onlus. Scegli le tue orecchie, i piccoli si precipitano verso il teatro improvvisato. "I dinosauri carnivori attaccano gli erbivori, alla fine tutti i mammut scompaiono, inizia l'era dei mammiferi." Una lucertola accovacciata su una pietra evoca i bei tempi dei suoi antenati ancestrali.

Sotto la cura di Fillide rinasce l'arte millenaria che riempiva le serate delle nonne di un tempo. Infatti le signore eleganti e anziane, accovacciate, lavorano a maglia velocemente o con difficoltà con uncinetti e cotone. Nel frattempo, il laboratorio "Animazione teatrale" elettrizza i polloni umani. Contestualmente, il volontario Massimiliano Boccone informa sulle iniziative di Greenpeace, impegnata nella difesa del Pianeta.

Inizia la messa a dimora di un noce, un limone e tre ulivi con drupe bianche. I bambini, a manciate, versano manciate di fertilizzanti naturali, infine, paglia per pacciamatura, dove infilano rametti di assenzio, per tenere lontani gli insetti con il loro odore mefitico.

A ridosso della linea di confine sorge una fornace costruita con terra, paglia e mattoni refrattari. Un artigiano assistito dalla moglie con una cazzuola stende un sottile strato di intonaco di canapa, risorsa inesauribile della natura. La giornata si conclude con il laboratorio di cucina dell'effervescente Francesca Mola.

Uno spesso strato di umidità bussa alla porta, ma i visitatori, nonostante l'ora tarda, continuano a pattugliare il parco. Intanto Giovanni Signorile e Marco Bruno, esperto di geobiologia, si impegnano a incontrarsi nuovamente per identificare i nodi di Hartmann e rendere così il parco energeticamente salubre per uomini e piante.

Bellissimo articolo cattura l'aspetto vivo e indelebile tra l'uomo e l'ambiente

Iniziativa fantastica. Complimenti e grazie a queste persone che creano questi contesti. I ragazzi dovrebbero fare solo attività come questa. Grazie ancora

Bella iniziativa e bellissimo articolo. Ma ovviamente con Domenico vai sul sicuro😊

Un articolo ricco di tanti insegnamenti che avvicina l'uomo alla propria natura. In particolare condivido pienamente le parti che il caro Mimmo ha saputo scrivere sull'importanza del rispetto che gli uomini devono alla creazione con grande maestria di stile e di parole. Bravo e grazie.

Bella iniziativa, azione concreta su cui non possono che rimbalzare o frantumarsi le sterili lamentele di chi di solito si unisce al sempre ben nutrito esercito di pessimisti, critici, schizzinosi.

Seminare una speranza sostenibile serve per avere una Bellezza futura. Molto ben fatto.

Cronaca avvincente di una giornata di novembre insolita e speciale. Molto bene!

Caro Mimmo, mi hai ricordato, il Wimmelbuecher. Libri illustrati ricchi di dettagli e dettagli. Ecco, il tuo pezzo, con sapiente maestria ha usato le parole come fossero tessere di un mosaico colorato. Vedo il parco del Gargasole. I suoi spazi. La vegetazione, le persone presenti. La coda del labrador e la lucertola tranquilla. Ma salta all'occhio il gusto della genuina vitalità di chi ha creduto nella condivisione di momenti di socialità. E nella bellezza di una natura incontaminata in armonia con l'essere umano.

Buonasera Domenico sai che ho tre figli e mi piacciono molto queste iniziative quindi ti dico che sono felice di leggere questi articoli in modo da poter far conoscere questo tipo di incontro a più persone possibili. Con l'occasione vi invio i migliori saluti

Ottimo articolo e rapporto originale

Una vera sorpresa... queste risposte con i fatti, da quel sud che sarebbe solo degrado e malaffare. E da quello che leggo, sanno creare una vera boccata d'aria e di libertà in questi tempi, dove la scuola si sta trasformando in caserma.

mi è sembrato per 5 minuti di essere lì con loro, la tua storia è così coinvolgente, grazie per la tua dedizione a rivederci per un'altra lettura.

molto interessante e bellissimo questo report! sono iniziative da condividere, imitare e moltiplicare, servono attività all'aria aperta, contatti umani e collaborazione!

Ti conosco da troppo tempo L'articolo, come tutti i tuoi, che ti costringe, a volte, a prendere il vocabolario per capire parole sconosciute (a me modesto amante delle lettere e della letteratura classica) scorre con un amabile cammino per passaggi graduali che fanno parte di un unico percorso "formativo", per quanto ho capito, ma che, alla fine, ti portano ad una realtà che dovrebbe essere il punto di arrivo per le nuove generazioni...., ma anche per la nostra . Ti abbraccio. Ruccio

Articolo molto carino, riconduce ad un piacevole impegno, alla riscoperta della semplicità e al rispetto dell'ambiente inteso come parte integrante di ciò che siamo. Rilassa la mente e nutre il cuore, all'orizzonte la convivialità e la trasversalità sociale.

Un articolo virtuoso che racchiude 3 elementi fondamentali della nostra esperienza.. Terra, acqua e ossigeno nell'aria ambiente. Il tutto in armonia con la sana creatività dell'essere umano. Contatto diretto con la terra, amore nel saper piantare un seme (come, quando e perché) e poi aspettare che nasca un fiore. Grazie Mimmo.

Aree naturali come parchi, boschi, oasi hanno sempre avuto un alto valore naturalistico e culturale e l'uomo ne è parte integrante, poiché sopravvive grazie alla loro conservazione.

Purtroppo stiamo vivendo una realtà sgradevole che ci rende sempre più fragili, apatici, e per nulla combattivi, e ne deriva un ambiente malsano, calpestato e totalmente trascurato.

Innanzitutto bisogna interagire di più con la natura, valorizzandola e proteggendola come quando si accompagna un bambino nelle sue fasi di crescita, quindi con sacrificio, impegno e dedizione.

Il parco del gargasole è un exploit di creatività, di raccoglimento di pensieri, di gioia e di una grande carica di energia positiva fondamentale nella rinascita ambientale.

Un sentito ringraziamento a Domenico per le sue preziose scoperte.

Il tuo è un vero talento Mimmo!!! La tua capacità narrativa ci offre l'opportunità di vivere, attraverso la lettura dei tuoi meravigliosi articoli, l'esperienza e l'ambiente che hai perfettamente descritto. Il tutto impreziosito da un lessico sofisticato che denota un profondo amore per il “bello” in tutte le sue forme. È un piacere leggerti, grazie!!!!

Ottimo articolo, come sempre, invece, che offre un bellissimo spaccato di umanità e civiltà, per servire da fulgido esempio di ciò che potremmo e dovremmo fare per migliorare la nostra vivibilità ambientale, anche come monito ed esempio di tutti coloro che vivono nutrendosi. di indifferenza. Ciao Mimmo. Vai avanti e non fermarti

Grazie Domenico per questo bellissimo articolo…. Un'iniziativa davvero esemplare…. Sarebbe bello pensare di organizzare qualcosa di così bello anche a Barletta, la nostra città.. La natura è un libro aperto da vedere per tutti e non è solo un posto da VISITARE... È LA NOSTRA CASA... 😊

Articolo molto ben scritto. Grande testimonianza del tuo amore per la natura e del tuo orizzonte umano, etico e morale.

Una lettura che si trasforma presto in un'esperienza di vita reale dove odori, colori e suoni sembrano materializzarsi in un ambiente contaminato.

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